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Press Release TELL ME 2014-12-05

on Sat, 12/06/2014 - 13:43
The TELL ME project was created in response to European Commission Call (DG Research and Innovation ‐ HEALTH), for developing an evidence‐based behavioural and communication package to respond to major epidemic outbreaks.

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Operatori sanitari: un corso online per conoscere Ebola

A partire da lunedì, medici e infermieri italiani avranno uno strumento in più per fronteggiare le paure dei loro assistiti su Ebola ed eventuali nuovi casi di infezione. Si tratta di un corso online sviluppato da alcuni membri di TELL ME, un progetto europeo che si occupa di comunicazione del rischio in caso di epidemie, e approvato dagli esperti dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Questo corso non è il primo sviluppato dagli esperti di TELL ME: ne esiste già un altro ancora in forma di prototipo, incentrato sull’influenza e altre malattie infettive. A quello su Ebola - che da lunedì sarà disponibile sulla piattaforma di formazione a distanza FadInMed - è stato però riconosciuto l’accreditamento dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) e dalla Federazione Nazionale Collegi Infermieri (IPASVI). Ciò significa che, seguendo il corso e superandolo con efficacia, i 230.000 operatori sanitari italiani potranno ottenere cinque crediti ECM per l’aggiornamento obbligatorio.
Il corso è composto da un dossier, contenente le principali informazioni sanitarie su Ebola, e tre casi di studio, che consentono a medici e infermieri di verificare le conoscenze acquisite. Molta attenzione è stata data anche agli aspetti comunicativi della gestione dell’emergenza, insegnando i modi migliori di rapportarsi con i pazienti, facendo leva su ascolto e trasparenza per mantenere con loro un saldo rapporto di fiducia, elemento chiave di qualsiasi piano di comunicazione sanitaria. I casi affrontano diversi temi legati alla malattia che sta colpendo duramente Sierra Leone, Liberia e Guinea, dalla generica discriminazione nei confronti di chi proviene dai paesi colpiti al timore sulle possibili vie di contagio.

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